Sulla scia di Capin Miki (1951), tre anni dopo (’54), i tre torinesi Sartoris, Guzzon e Sinchetto, della Esse G Esse,si dedicarono alle avventure di Blek Macigno, dal nome originale il Grande Blek.
Personaggio originale, Blek è collocato negli anni della rivoluzione d’indipendenza americana, allorquando molti trapper si opponevano alle giubbe rosse inglesi inviate su quel territorio da re Giorgio III.
Biondo e muscoloso, col classico copricapo di pelliccia, il protagonista dei fumetti va su e giù a suon di pugni e schiaffoni. A farne le spese sono i soldati inglesi, battezzati come gamberi rossi per il colore della loro divisa.
Nel ’60, Macigno riscuote un grande successo. Storie godibilissime. Ma il biondo ribelle non è solo nella scena: il piccolo Roddy, che ai libri preferisce l’ azione. Più emozionante. Un altra spalla di Blek è il professor Occultis, corpulento se non grasso, che affianca la rivoluzione studiando ogni marchingegno per fregare i gamberi rossi.
Ma l’azione dei trapper non si limita solo agli inglesi, ma nel suo mirino ci sono anche indiani, pirati e tutti i soggetti della peggiore risma.
I tre amici danno del filo da torcere ad un sacco di gente. Seguendo le orme del vecchio Robin Hood, Macigno è alla testa di molti trapper e opera all’interno della foresta. Uno scontro a cielo aperto sarebbe a vantaggio dei gamberi rossi. Anche in questo caso il personaggio ha contribuito alla divulgazione dei fumetti nel nostro paese.