Nick Raider è stato il primo personaggio firmato Bonelli ad inaugurare nel 1988 il genere giallo e poliziesco.
Creato dallo sceneggiatore Claudio Nizzi,(già conosciuto per l’albo di Tex) Nick Raider è un investigatore privato newyorkese facente parte del dipartimento di polizia del Distretto Centrale di Manhattan. Per quanto riguarda l’aspetto grafico il volto di Nick Raider ricorda molto quello dell’attore Robert Mitchum, indossa sempre una giacchetta bianca impermeabile, jeans e va in giro perennemente con le scarpe da tennis, allo scopo di essere sempre pronto ad inseguire il malfattore di turno. Naturalmente non mancano inseguimenti in auto che Nick Raider fa a bordo della sua Pontiac Firebird, compiendo molto spesso, delle azioni rocambolesche. Nick Raider svolge il suo lavoro come un’autentica missione, per riscattare la memoria di suo padre, anch’egli poliziotto, ma con una triste storia alle spalle. Non gli interessa la carriera o la gloria, ma soltanto la giustizia verso gli innocenti, cosa che lo porta anche ad accesi diverbi con i suoi superiori. Leggendo le storie si può capire come il profilo psicologico del personaggio sia molto complesso, in quanto non c’è mai una netta distinzione fra il bene e il male e se c’è un colpevole questo deve essere ricercato negli eventi della vita, che hanno portato una persona a compiere dei gesti folli, oppure ad un sistema sociale che sforna disperati in cerca di “scorciatoie illegali” per poter emergere. Nick Raider pertanto non ragiona a suon di pugni per estorcere confessioni (come farebbe Tex), ma si immedesima sempre nella psiche del colpevole, cercando di trovare il movente che ha scatenato il delitto. In ogni caso non potrebbe agire in maniera autonoma in quanto deve attenersi alla prassi della “police procedural”, che lo obbliga a svolgere le indagini utilizzando un preciso regolamento deontologico. Ogni sceneggiatura è attenta e rigorosa alla logica dei fatti e niente è lasciato al caso.
Il suo inseparabile amico e collega di mille indagini è Marvin Brown, un ragazzo di colore dalla battuta facile che cerca sempre di sdrammatizzare anche le situazioni più difficili e riesce a dare una ventata di allegria alle storie, ma all’occorrenza quando non c’è da scherzare, sa sempre dare un aiuto concreto e importante al suo amico Nick Raider.
Oltre a Marvin c’è anche il timido detective Jimmy Garnet, esperto di informatica, che riesce sempre a tirar fuori delle utili informazioni sull’indagato di turno.
I tre devono sottostare agli ordini e alle direttive di Philip Vance il comandante del Distretto Centrale, che il più delle volte agisce con troppa superficialità, senza prendere in considerazione le vicende nel suo insieme, cosa che manda su tutte le furie le persone che si trovano ad operare concretamente sui casi, come Nick Raider e Marvin. Questo porta a dei contrasti fra Nick Raider e Vance, che vengono subito appianati dal vecchio Arthur Rayan il tenente amico di entrambe, il quale si comporta in maniera paterna con tutti i suoi colleghi ed è colui che con la sua grande esperienza, dirige concretamente la squadra del Distretto Centrale.
Nonostante Nick Raider preferisca la vita da single incallito, l’unica ragazza ad aver intrapreso con lui una seria storia d’amore è la giornalista Violet Mcgraw, che con il suo coraggio e la sua intelligenza, unita al suo grande fascino, riesce a convincere Nick di essere la donna ideale per il suo stile di vita.
I nemici che Nick Raider deve affrontare di volta in volta sono quelli classici del genere noir e poliziesco, come spacciatori di droga, serial killer, organizzazioni criminali come la mafia, la yakuza giapponese, la “Croce Nera”, i criminali per amore o per denaro e i rapinatori e terroristi di ogni genere. A dare una mano a Nick e alla sua squadra ci pensa il nanetto Alfie, che frequentando gli ambienti malavitosi e avendo il suo giro di conoscenze può fare le sue “soffiate”, essendo sempre al corrente dei fatti.
Fra i vari episodi da ricordare oltre al n.1, “La vittima senza nome” dove Nick Raider indaga sulla morte del suo collega Richard Varelli, ricordiamo anche il bellissimo “Omicidio al Central Park” disegnato da Ivo Milazzo e sceneggiato da Claudio Nizzi. Qui si indaga sull’omicidio della giovane Helen Curtiss avvenuto nel Central Park di New York; nonostante le prove conducano a Ray Mitchell, un ragazzo che aveva da tempo finito una relazione sentimentale con la vittima, Nick Raider riuscirà a trovare il vero assassino.