I Raccontastorie – Fascicolo 19
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Heidi si svegliò nella sua nuova casa con sensazione di felicità. Sentì un fischio fuori e vide Peter, il pastorello, che veniva a prendere Cigno e Orsetta per condurle ai pascoli alti. Heidi si vestì in un lampo e corse fuori. «Ti piacerebbe andare in montagna con Peter e le capre?» le chiese il Nonno Heidi batté le mani dalla gioia. «Oh sì, grazie Nonno.» «Stai attento a Heidi» raccomandò il vecchio a Peter, porgendogli un tovagliolo con la colazione della bambina, «e bada bene che non cada e non si faccia male.» Era una bellissima mattina: il sole splendeva sui pendii erbosi e scintillava addirittura sui picchi coperti di neve.
Heidi correva, saltava e cantava tra i fiori selvatici. Si fermava per cogliere le genziane blu, le delicate primule rosse e le fragili roselline delle rocce, che metteva nel suo grembiulino. Le raccoglieva per poi spargerle sul suo lettino di fieno e farlo così assomigliare ad un prato. Peter si divertiva ad ascoltare l’allegro chiacchiericcio di Heidi, che gli faceva compagnia sulle montagne solitarie, e fu molto fiero di farle vedere tutte le cose che conosceva. Le mostrò una cavità dove mille bellissimi fiori di tanti colori volgevano .1 tapino al sole; le fece vedere dove`; crescevano le profumate erbe aromatiche; le insegnò i nomi delle capre, e come chiamarle con un fischio. Heidi corre da una capretta all’altra, parlando a tutte! A un certo punto, Fiocco di Neve, la più piccola, si mise a belare con insistenza. «Perché piange?» chiese Heidi a Peter’ «La sua mamma è appena stata venduta in città. Si sentirà sola, poverina.» «Oh, povera Fiocco di Neve!» disse Heidi abbracciando la capretta. «Verrò a trovarti ogni giorno e parlerò con te, così non ti sentirai più sola.»
Quando raggiunsero i pascoli alti, Peter cercò un posto riparato dove pranzare. Mangiarono pane e formaggio, bevvero il latte delle caprette e si addormentarono al tepore del sole. Uno sbattere d’ali svegliò Heidi che si mise a strillare: «Peter, Peter, svegliati!» Il ragazzo le balzò accanto ed entrambi stettero a guardare un’aquila gigantesca che ad ali spiegate si tuffò in picchiata sulle loro teste. Poi risalì e si allontanò, sempre più in alto e più lontano, fino a raggiungere le vette più, distanti, quelle dove la neve non si scioglieva nemmeno d’estate. Col trascorrere del pomeriggio le montagne si accesero di un rosso intenso. «Si sono incendiate?» sussurrò Heidi. «No, succede così ogni sera. È il sole le bacia per dai loro la buonanotte.» e tenendosi per mano, si
accinsero al lungo viaggio di ritorno verso la baita del Nonno. Quando arrivarono, lo trovarono seduto sotto gli abeti a fumare la sua pipa ricurva. Heidi gli corse incontro, con Cigno e °netta alle calcagna. «Buonanotte, Heidi» la salutò Peter «Buonanotte, Peter! Buonanotte Fiocco di Neve.»
Heidi tornò tutti i giorni in montagna con Peter e le caprette. Ma poi arrivò l’autunno e portò con sé un vento impetuoso che faceva gemere e incurvare gli abeti intorno alla casa del Nonno. «Il vento è troppo forte e non puoi più andare in montagna» le disse un giorno il Nonno. Così Heidi rimase a casa ad aiutare il vecchio a fare il burro, lo yoghurt e il formaggio, con il latte delle capre. Peter andava da solo all’alpeggio e questo la rattristava. Anche Peter
sentiva molto la sua mancanza e perfino le capre sembravano più contente quando c’era lei che aveva una parolina o una carezza per tutte. Un mattino, Peter non venne a prendere Cigno e Orsetta. A Dorfli era iniziata la scuola e il ragazzo non doveva mancare alle lezioni.
L’autunno lasciò il passo all’inverno e Heidi dovette rimanersene chiusa in casa, perché la neve aveva preso a cadere molto fitta sulla sperduta baita di montagna. «Posso andare a trovare Peter e la sua nonna?» chiese un giorno Heidi. «Il sentiero è ostruito dalla neve» rispose il Nonno, cercando di distoglierla dall’idea. «Ma io vorrei proprio andare!> «Beh, e io non h voglia di portartici. La gente laggiù a Dòrfli non ha molta simpatia per me ed è del tutto ricambiata!» Ma Heidi non si lasciò convincere così facilmente e continuò ad insistere. Alla fine. brontolando, il Nonno tirò fuori a malincuore la sua vecchia slitta e una ‘pesante coperta nella quale avvolse Heidi. La prese in braccio e se la fece sedere davanti sulla slitta. Che felicità per la bambina! La slitta scivolava veloce e Heidi lanciava gridolini di gioia. «Sembra di volare, Nonno!» Egli la depositò davanti alla porta della casetta di Peter. «Tornerò alle cinque Fatti trovare in fondo al sentiero» le disse e si incamminò verso la montagna, tirandosi dietro la slitta.
Sono felice conoscerti Peter raccontato tante cose di te, Heidi» disse la mamma di Peter con affetto. Poi si volse a una fragile vecchietta seduta in un angolo buio. La vecchia signora tese le mani alla bambina. «Che aspetto ha, Ursula?» chiese «Ha tanti riccioli scuri e un visetto birichino» rispose la mamma. «Avvicinerò la lampada» intervenne Heidi «così potrà vedermi da sola.» Ma la nonna scosse il capo. «I miei occhi non vedono la luce già da molti anni.» «Come?!» gridò sconvolta Heidi’ fissandola. «Nemmeno la neve? Nemmeno le montagne infuocate quando il solfi dà loro la buonanotte?» «No, no bimba mia. Sono sempre al buio, ormai. Ma non è una cosa così tremenda Vorrei solo che Peter imparasse a legger Mi mancano tanto i miei vecchi libri.> Heidi non poté sopportare l’idea della cecità della nonna e, appoggiando il capo in grembo, scoppiò in lacrime. Fuori il vento si era levato, impetuoso, e le imposte sbatacchiavano rumorosamente. Quando Peter tornò a casa da scuola il sole stava già tramontando.
«Torna presto!» le gridò la nonna mentre Heidi correva dal Nonno che l’aspettava in fondo al sentiero. La bimba raccontò al Nonno come fosse povera la famiglia di Peter. Il vecchio non disse niente, ma quando tornarono a trovarli egli portò con sé i suoi utensili e si dette un gran da fare per riparare i guasti della casetta. Tutta Dorfli venne a conoscenza della buona azione del vecchio e la gente si meravigliò molto di quanto egli fosse cambiato. Heidi viveva felice col Nonno e cresceva forte e sana all’aria pura della montagna. Poi, un giorno, quando aveva già sette anni, tornò la Zia Dete. Aveva in testa un gran cappello con una piuma. «Sono venuta a riprendere Heidi» disse irrompendo nella stanza. Il Nonno la guardò trasecolato. «Quando te l’ho portata non la volevi e così ora sono venuta a riprendermela.» Heidi strinse forte la mano del Nonno. Non voleva tornare in città con la zia Dete. «Mi hanno detto che non mandi Heidi a scuola» disse questa al vecchio. «Non lo sai che è contro la legge e che potresti finire in prigione?»
Poi Dete si rivolse a Heidi. «Ho trovato una famiglia ricca a Francoforte che ha una figlia invalida e vuole che tu vada a farle compagnia. n cambio, faranno di te una signorina.» «Non portarmi via zia Dete! Oh, ti prego, non portarmi via!» Il Nonno prese a misurare il pavimento a grandi passi, e cominciarono a litigare, Ma Dete era inflessibile. Discussero a lungo, entrambi fuori di sé dalla rabbia. Infine, il vecchio gridò: «E allora vattene, donna, e spero di non rivedere mai più il tuo ridicolo cappello ne quella stupida piuma!» E con queste parole uscì dalla baita. Dete andò all’armadio e fece un fagotto delle cose di Heidi, Afferrò la piccola per una mano, la spinse fuori dalla porta e si precipitò con lei giù per la montagna fino alla stazione di Dorfli, Vedendo il treno avvicinarsi, Heidi cominciò a piangere. Non voleva abbandonare i suoi amici dell’Alpe e non voleva tornare in quella brutta città. Mentre il treno si allontanava dalla stazione, Heidi disse addio alle montagne. «Tornerò» sussurrò. «Tornerò zia Dete, vero?»
(Riuscirà acidi a tornare alla stia casa fra le montagne? Lo saprete presto)