I Raccontastorie – Fascicolo 23
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Una mattina un gatto sventato sull’albero restò intrappolato. Il babbo disse: «Andrò lassù, ve lo porto subito giù!»
L’albero era alto, tremante. L’albero era… vacillante. La mamma disse: «Per carità, cadere è la tua specialità!»
«Cadere?» Il babbo ridacchiò. «Sono uno scalatore… o no? È un gioco da bambini per me salvatore di gattini!»
Nel portar fuori la scala finì che scivolò e in un letto di fiori attonito atterrò. f(
«Non importa» bofonchiòrw e nervosamente si spazzolif,(7 i capelli e il viso con un forzato sorriso.
«Proveremo il “piano B”:
in un attimo ve lo porto qui!» ,Mamma disse: «Per piacere, \-wy, , non sei stufo di cadere?»
Disse il babbo: «Cadere ancor Come si permette, signora?» Salì su un ramo traditore che si spezzò con un secco r
Il babbo sventurato atterrò e sulla schiena sdraiato restò. La mamma disse: «Sei un pollo! Ti romperai l’osso del collo!»
Il babbo disse: «SciocchezzuWe! c”) Il “piano C” ora ci vuole. Così facili non ce n’è, per uno scalatore come me!» E il gran scalatore salì sul muro con ardore. Lo credereste? Con sommo rikrscì a non ca ‘e.
Fece un bel balzo felino e nell’incavo dell’albero il tapino atterrò preciso, di piatto, proprio giusto sul gatto.
Il gatto come Tarzan miagolò e a terra rapido schizzò, . felice, contento, beato, (l 4 grato di essersi salvat
orridente e si lisciò i baf ma il povero era ancora sull’albero