Nasce nel 1968 il fumetto con protagonista Brendon.
Sceneggiatore Claudio Chiaverotti (quello di Dylan Dog), grafico Corrado Roi Caratterizzato dagli occhi cerchiati di nero, con buoni sentimenti, si può definire un cavalieri d’altri tempi, del medioevo, fuori dalla realtà, in una situazione particolare a seguito di una catastrofe determinata dall’impatto di un asteroide sulla terra, causando quasi l’estinzione del genere umano. Di conseguenza, per via di questi mutamenti, fanno l’ apparizione creature crudeli, violente.
Definite “mutanti”.
Il nostro eroe educato alle armi da Boris, soldato di ventura che sostituirà la figura paterna.
La “Luna Nera”, una congrega spietata con riti magici e la possibilità di entrare in contatto con l’adilà attraverso sacrifici umani, sarà l’ assassina della madre del protagonista del fumetto.
Per vendetta e reazione Brendon, armato con una pistola a doppia canna, scende in campo contro i malvagi, a fianco della gente debole e oppressa, diventando un temibile cavaliere.
Fantasia e orrore sono gli ingredienti delle avventure con esseri mostruosi provenienti dall’aldilà.
La scena è ambientata in lande desolate, poco verde e ruderi di vecchi edifici, a ricordo di cos’era la terra prima dello sciagurato impatto.
Il protagonista vive in un vecchio castello assieme a quello che si può definire un maggiordomo. Non in carne e ossa ma un robot chiamato Christopher.
Non può mancare la cavalcatura. Un animale di prim’ordine chiamato Faalstaff. Color nero con una stella bianca sulla fronte. Sulla sua strada stregoni, Zeder, con grandi poteri. Far viaggiare l’ anima delle persone nel tempo e nello spazio.
Non mancano le sirene: donne affascinanti ma spietate. Non mancano alcolizzati, angeli della morte e così dicendo.