Ken Parker esce nelle edicole italiane per la prima volta nel giugno 1977, con l’albo intitolato “Lungo fucile” (il nome che gli indiani hanno dato a Ken Parker per via del fucile “Kentucky”, dalla canna molto lunga). Pubblicato dalla casa editrice DAIM PRESS (ora Sergio Bonelli Editore), la serie di Ken Parker fu interrotta nel 1984 con il numero 59 “I ragazzi di Donovan” in quanto la qualità delle storie mal si conciliava con la quantità della produzione mensile. Ken Parker nasce dalla fantasia del talentuoso e geniale Giancarlo Berardi e dalle matite dell’artista Ivo Milazzo (che per il volto del personaggio si ispira all’attore Robert Redford). I due realizzarono degli albi destinati a entrare di diritto nella storia del fumetto , in quanto hanno dato il via a una vera e propria rivoluzione narrativa del fumetto popolare italiano. Già dai primi numeri si capisce che si tratta di un “western” atipico e originale. Ken Parker è un trapper che vive prevalentemente nelle regioni del nord America (Montana) e le sue storie sono ambientate intorno al 1868, ma il suo spirito avventuriero e di eterno vagabondo lo spingono anche nelle terre calde del Messico e del Texas o nelle gelide regioni dell’Alaska e del Polo Nord. Nel numero 1 “Lungo fucile”, Ken Parker subisce un tragico evento, infatti suo fratello Bill, un ragazzo di diciassette anni, viene ucciso da dei loschi trafficanti d’armi che causarono anche una violenta guerra contro gli indiani. Da quel giorno per Ken Parker inizia una serie incredibile di avventure che lo portano a svolgere diversi mestieri: scout dell’esercito, sceriffo, detective dell’agenzia Pickerton, scrittore, operaio di fabbrica dando origine a storie che abbracciano tutto il panorama classico dell’epopea Western, che fa da sfondo a temi molto impegnativi e scottanti come il razzismo, l’omosessualità, la prostituzione, la politica, la povertà, l’ecologia, gli emarginati, il rispetto degli animali ecc…Ken Parker non è l’incarnazione dell’eroe senza macchia e senza paura tipico dell’avventura classica, ma un personaggio che spesso e volentieri prende delle decisioni e sbaglia come un uomo qualunque, ed è per questo che, per tutti coloro che hanno seguito e letto questo personaggio a partire dal 1977, Ken Parker rappresenta un amico, un fratello, che ha accompagnato diversi ragazzi e adulti guidandoli sulla filosofia del vivere quotidiano. Ken Parker ha insegnato valori come la generosità, la lealtà, l’amicizia, la coerenza, il dubbio, il coraggio civile, la scelta controcorrente di pensare con la propria testa, ma anche di cadere e di rialzarsi dai propri errori. Ogni albo è un piccolo capolavoro e sarebbe un problema fare una classifica dei migliori, in quanto ognuno di questi contribuisce a nutrire un po’ della nostra anima e dei nostri pensieri. Raramente Ken Parker è il protagonista assoluto degli episodi, ma dà ampio spazio ai personaggi che di volta in volta compaiono nelle sue storie e che rappresentano il tema centrale della storia. Oltre ai primi numeri “Lungo fucile” e “Mine Town”, dove conoscerà il suo amico trapper Dashiell, sono da segnalare avventure chiave come “Chemako, colui che non ricorda” dove Ken Parker entra a far parte di una tribù di indiani Hunkpapa e sposa la squaw indiana Tecumseh, che però viene uccisa in un assalto dell’esercito americano. “La ballata di Pat O’Shane” dove la protagonista è una simpaticissima adolescente che si atteggia da adulta, in quanto ha una gran fretta di crescere. Ci sono poi gli episodi dove compare un nemico senza scrupoli che risponde al nome di Donald Welsh, detto “Il fortunato”.Gli episodidi Ken Parker dove compare questo acerrimo nemico sono:”Omicidio a Washington”, “Sotto il cielo del Messico” e “Colpo grosso a San Francisco”.
L’albo “Un uomo inutile” parla di un vecchio sergente dell’esercito, alle soglie della pensione al quale viene affidato un ultimo incarico. Questa avventura fa riflettere sul tema degli anziani e mostra alcune scene davvero originali per una storia a fumetti di quel periodo: il parto di un bambino. Con “Lily e il cacciatore” si respira invece l’ avventura tipica dei racconti di Jack London, infatti Ken Parker trovandosi ferito e immobilizzato in una foresta, nel mezzo del rigido inverno nord americano, viene salvato da una intelligentissima cagnetta che lo difende dai lupi, dal freddo e dalla fame, da segnalare una curiosissima e onirica storia fantasy che vede Ken Parker vestito come un cavaliere medievale alla corte di Re Artù. “Casa dolce casa” affronta il tema della famiglia, dell’educazione e del perbenismo americano, il protagonista è il figlio ribelle e scapestrato di un prete protestante, che si dedica all’alcol e alla malavita, qui faremo anche la conoscenza degli anziani genitori di Ken Parker.