I Raccontastorie – Fascicolo 11
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C’era una volta un ragazzino indiano di nome Sudi che si divertiva a ruggire alle tigri. «Stai attento» gli diceva la mamma, «alle tigri non piace affatto che gli si ruggisca.» Ma Sudi non le dava ascolto e un giorno in cui la mamma era fuori, andò in cerca di una tigre per poterle ruggire. La tigre, appena vide Sudi, fece un balzo e cominciò a ruggire: «Grrrr, Grrr, Grrrr, Grrrrmr!», e Sudi di rimando: «Grrr, Grrrrrr, Grrrmr!» La tigre si seccò terribilmente. «Ma chi crede che io sia?» pensò. «Uno scoiattolo? Un coniglio? Un topo?» Così, il giorno seguente, quando vide che Sudi stava arrivando, balzò fuori da dietro un albero e ruggì ferocemente: «Grrrrrr, Grrrrrrrrr, Grumi» «Buona, tigre, fa’ la brava tigre!» le disse Sudi accarezzandola. La tigre non poteva assolutamente sopportare un comportamento del genere. Perciò se ne andò via ad affilarsi gli unghioni, a dimenare la coda e a far pratica di ruggiti.
«Sono una tigre!» strillò alterandosi. «TI-GRE! TIGRE. GRRRRRRRRRR!» Poi, più calma, andò a bere allo stagno. Quando ebbe finito di bere guardò la propria immagine riflessa nell’acqua. Ma che bella tigre gialla, che belle strisce nere e che lunga coda! Ruggì nuovamente e così forte che si spaventò lei stessa e scappò via. Alla fine si fermò.
«Ma perché mai scappo?» pensò. «Sono io che ruggisco. Oh, povera me, quel ragazzo mi ha proprio frastornata! Mi piacerebbe sapere perché ruggisce alle tigri.» Il giorno seguente, quando Sudi stava passando di lì, lo fermò. «Ma perché ruggisci alle tigri?» gli chiese. «Beh», rispose Sudi, «in realtà lo faccio perché sono timido e ruggendo alle tigri, in qualche modo mi faccio coraggio, non so se mi spiego…» «Oh!» fece la tigre poco convinta. «Dopotutto le tigri sono gli animali più feroci del mondo e ci vuole un bel coraggio per ruggire proprio a loro.» La tigre era molto compiaciuta. «Più feroci dei leoni?» chiese. «Oh sì!» rispose Sudi. «Più degli orsi?» «Molto di più.» La tigre fece le fusa e sentì che Sudi era proprio un amico. «Sei proprio un caro ragazzo!» gli disse e gli leccò una mano. Da quel giorno andarono spesso in giro insieme e ogni tanto si ruggivano l’un l’altra.