Gorgo l’orco

Gorgo l'orco

I Raccontastorie – Fascicolo 14

Ascolta l’audiocassetta!

      06 - Gorgo l'orco
Pag.1Pag.2Pag.3Pag.4

Nel paese degli Orchi Rossi, in un villaggio tutto di fango, vivevano una mamma orco, un papà orco e un figlio orchino che si chiamava Gorgo. Il padre di Gorgo era molto, molto grosso, aveva la pelle rosso scuro, aguzze unghie verdi e verdi erano anche i denti e i suoi tre corni. Aveva una forza incredibile e una tremenda voce roboante. Ma, come la maggior parte degli Orchi, non era molto intelligente…

La mamma di Gorgo aveva la pelle di un bel rosso brillante, labbra verdi e scintillanti e un unico corno a righe rosse e verdi. Lei non era grande come papà orco, ma di sicuro era più intelligente, forse perché le Orche Rosse hanno tre occhi verdi mentre gli Orchi Rossi ne hanno solo due.

Gorgo, invece, era rosa come tutti i piccoli archetti e non aveva corna. Ma, sebbene fosse piccolo, era molto più intelligente dei suoi genitori: sapeva leggere, scrivere e far di conto.

Dovete sapere che per po ère diventare rossi, tutti i piccoli orchi devono uccidere un mostro. Al papà di Gorgo piaceva in modo particolare uccidere i draghi e pensava che fosse già venuto il momento per Gorgo di fare lo stesso. Ma a Gorgo non piaceva uccidere nessuno.

Anzi, all’insaputa del padre, era diventanto amico di un vecchio e saggio drago giallo che si chiamava Zago. Non c’era cosa che Gorgo amasse di più che sedersi nella tana calda di Zago ad ascoltare il drago che gli narrava di terre lontane e dei meravigliosi Orchi Dorati che erano gentili, coraggiosi e intelligenti. 

Quando il papà di Gorgo venne a sapere di quell’amicizia si infuriò.

 «I draghi bisogna ucciderli, non andarli a trovare!» tuonava. «Se vuoi diventare un orco grande e grosso come me, devi uccidere quel drago!» E cominciò a sputar fuori fumo dalle narici e a far lampeggiare le corna! Gorgo indietreggiò spaventato e, mentre il padre lo inseguiva, corse lontano da casa, il più velocemente possibile.

L’orchetto non si fermò finché non giunse alla tana di Zago e là, versando calde lacrime verdi, raccontò l’accaduto al drago. «Devi volare via, Zago» gli disse tristemente.

Il drago lo scrutò meditabondo al di sopra degli occhiali «Potresti diventare un Orco Dorato, sai. Gli Orchi Dorati non ammazzano mai nessuno, a meno che non vi siano proprio costretti.» «Ma come faccio a diventare un Orco Dorato? Sicuramente dovrei superare qualche prova speciale. E sono ancora così piccolo!». Za Zago si incamminò verso un lungo corridoio incitando Gorgo a seguirlo.

 

«Molto lontano da qui, all’ombra di una montagna solitaria, c’è una terra i cui abitanti sono sempre terrorizzati.» «Di che cosa hanno paura?» chiese Gorgo. «Di un enorme mostro bavoso che vive sulla montagna. Ogni notte striscia fuori dalla sua tana e si insinua nei villaggi, divorando sia orchi che draghi e lasciando dietro di sé una striscia di bava verde.» Gorgo rabbrividì.

In fondo al corridoio c’era una stanza piena di vecchie mappe e strumenti misteriosi. «Come mai qualche orco coraggioso non ha ancora ucciso questo mostro?» chiese Gorgo. «Perché è troppo forte. Lo si può uccidere solo quando è profondamente addormentato nella sua tana. Ma poiché il mostro riesce per magia a rimpicciolirsi, l’ingresso della tana è troppo stretto perché un orco ci possa entrare.»

«Allora io sarei abbastanza piccolo da potermi infilare nell’apertura!» esclamò Gorgo. Il drago annuì. «E potrei ucciderlo con la spada di mio padre!» «Mmmm; sì, ma per ucciderlo davvero

devi affondargli la spada nel cuore. E per raggiungerlo devi strisciare lungo uno strettissimo passaggio e poi traversare uno scivoloso arco di pietra proprio sopra il mostro addormentato.»

«Ci riuscirò» ‘promise Gorgo e corse via a prendere la spada di suo padre. Prima di entrare in casa, fece capolino dalla porta. Il padre russava rumorosamente su una seggiola e la mamma non era in casa. Allora, in punta di piedi, si avvicinò alla grande custodia di vetro appesa alla parete, sollevò la spada, se la legò in vita e scivolò via di nuovo.

Dopo un po’ si trovava in groppa a Zago’ che volava sempre più; in alto sopra le montagne in direzione del sole calante. La loro perigliosa avventura stava cominciando. coprirete cosa succedere o Gorgo nel prossimo fascicolo)