Papà William

Papà William

I Raccontastorie – Fascicolo 18

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      02 - Papà William
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«Sei vecchio, Papà William» disse il figlio, «sei bianco e canuto, non ce la fai più, dimmi dunque: per quale puntiglio ti permetti di star con la testa all’ingiù?»

Rispose Papà William: «In gioventù, pensavo facesse male al cervello, ma di cervello ormai non ne ho più: la testa è sempre vuota su o giù così sottosopra è molto più bello!»

Riprese il ragazzo: «Sei un vecchione, grasso, grasso, come un pallone; come hai fatto anche stavolta a uscire a capriole dalla porta con la tua aria vispa e disinvolta?»

«Quand’ero giovane», disse il vecchio saggio, «sgranchivo muscoli e ossa con questo unguento che ti do in omaggio se poi ne compri una scatola più grossa.»

«Vecchio mio, sei senza denti» insistette il figlio ostinato, «eppure mangi a quattro palmenti, tutto tutto d’un fiato; un’oca intera hai mandato giù, come hai fatto, dimmi un po’ tu?»

«Un tempo studiavo legge», replicò il padre sbuffando, «e discutendo ogni caso con mia moglie e ragionando, le mie mandibole si son rinforzate e tutta la vita mi son durate,»

Disse il giovane: «Vecchio esibizionista è forse per uno strano caso che come un equilibrista tieni un’anguilla in bilico sul naso?»

9, «Di domande ne bastano tre; si può sapere cosa vuoi da me?» minaccioso il vecchio prese a dire. «Figlio mio, sei abbastanza grande per capire che se non fuggi a gambe levate ti scaravento dalle scale a pedate!»