I Raccontastorie – Fascicolo 22
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01 - Lo straordinario viaggio di Dentone
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Dentone, sdraiato davanti alla sua officina, si chiedeva cosa potesse inventare di nuovo. Dentone era un topo molto intelligente e aveva inventato un sacco di macchine ingegnose.
Una volto inventò uno barca a vela che si fabbricava il vento da sola, ma si dimenticò come si spegneva il motore e fu trascinato via con lei!
Ma era anche molto distratto e questo gli causava infiniti guai. Gli andava sempre tutto storto ed era sempre colpa della sua cattiva memoria.
Poi fece un pela-banane elettrico, ma si dimenticò di dire alla macchina com’era fatta una banana e quella continuò a pelare tutto quello che vedeva…
Finalmente, quando stava già annottando, a Dentone venne un’idea. «Hum, visto che la Luna è fatta di formaggio, costruirò una nave spaziale per trasportarne un po’ sulla Terra. E divente ò famoso!»
Si mise alacremente al lavoro, facendosi prestare i pezzi un po’ da questo un po’ da quello. E a volte se la vide anche brutta, perché non tutti erano disposti a dargli ciò che lui chiedeva. Finalmente la macchina fu pronta.
Quando il gran giorno arrivò, alcuni dei suoi amici • vennero a salutarlo, ma nessuno aveva molta fiducia nel povero Dentone, nemmeno sua sorella Caterina. «Anche se andrò tutto bene» singhiozzò lei «ti dimenticherai di sicuro dove stai andando!» Dentone si sentì un po’ offeso. «Ma neanche per sogno», rispose. «Mi son fatto un nodo alla coda, proprio per ricordarmi tutto.» E ricacciando coraggiosamente le lacrime, salì a bordo del suo magnifico mezzo spaziale.
Con un gran rombo, l’astronave sfrecciò verso il cielo e scomparve alla vista. «Funziona!» disse Dentone tra sé. «Farò vedere a tutti che si sbagliano e non dimenticherò affatto dove sto andando…»
Dentone era eccitatissimo, mentre volava tutto solo nello spazio. Puntò sulla Luna, pensando a quando avrebbe riempito la nave di quel delizioso formaggio. Questo pensiero gli fece venir fame. Infatti era già l’ora della merenda! Aprì tutti gli armadietti, ma… nemmeno una briciola. Rivoltò l’astronave da cima a fondo. Niente, aveva dimenticato di portarsi da mangiare!
Ma doveva andare avanti, era troppo tardi per tornare indietro. Se l’avesse fatto i suoi amici l’avrebbero visto ancora una volta
sconfitto e questo pensiero egli era insopportabile. Affamato e avvilito, si dispose così a continuare il viaggio sognando grossi pezzi di formaggio.
Finalmente avvistò la Luna. Ma mentre si avvicinava, diventava sempre più pensieroso. «Da vicino non sembra formaggio. Anzi, non sembra neppure una cosa saporita!»
L’astronave atterrò e Dentone dette un’occhiata in giro; aveva freddo ed era affamato e spaventato. Assaggiò un pezzetto di un’erba viscida, ma subito la risputò: «Puah!». Dentone si sedette su una roccia, sconsolato.
Improvvisamente udì un grido strozzato e innaturale…
Subito dopo una banda di spaventevoli creature urlanti saltò fuori da dietro le rocce.
«Ehi!» squittì Dentone terrorizzato. «Lasciatemi!» Ma i folletti e i topi-lunari sghignazzarono e non lo mollarono…
(Riuscirà Dentone a scappare e a portare a termine la sua missione? Scopritelo nel fascicolo 23)