Il giullare mingherlino e il castello scomparso

Il giullare mingherlino e il castello scomparso

I Raccontastorie – Fascicolo 8

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      05 - Il giullare mingherlino e il castello scomparso
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Un giorno Giullarino, profondamente immerso nei suoi pensieri, tornava al suo vecchio castello. Stava cercando di capire le regole degli scacchi dopo la visita fatta al suo vecchio amico, il Cavaliere Bianco. E come sempre, non guardava dove metteva i piedi…

«A-accidenti!», pensò Giullarino. «Quanti I-libri di avventure potrei comprare con i soldi del premio!»

Bam! con un grosso botto andò a sbattere il naso contro un palo, dove era appeso un bando di concorso.

Ma ad un tratto gli venne in mente lo stato miserando del suo castello. Le pareti erano tutte scrostate, le torrette macchiate e le bandiere avevano bisogno di un buon bucato. Perfino il ponte levatoio era arrugginito. «Bisogna che mi dia da-da fare» mormorò e corse a casa. Ma una terribile sorpresa lo aspettava.

Arrivato in fondo al viale si fermò stupefatto. «Il mi-mio ca-castello!» gridò. «E sparito!» E infatti era proprio così. Il suo castello era proprio sparito.

Giullarino si sedette sconsolato dove prima c’era il castello. «Ora non potrò partecipare al concorso e non ho ne-nemmeno un po-posto dove do-dormire.»

Era così depresso che non sentì neppure lo stridìo delle ruote del vecchio aereo di legno di Comandante Piendivento quando gli si fermò accanto sussultando.

«Ciao, vecchio mio!» gridò allegramente il pilota, scendendo dalla cabina. «Ehi, dico, mi sembri un tantino giù di corda. Che succede?»


Giullarino spiegò l’accaduto. «Che scarogna», sbuffò il Comandante Piendivento. «Qui ci vuole un’azione decisa. Forza ragazzo, sali sul sedile posteriore!»

E prima che Giullarino potesse riprendere fiato stavano già filando sulla pista. E poi, con suo grande stupore, si alzarono in volo.

Guardarono giù. Giullarino vedeva gli altri giocattoli rimpicciolire mentre il piccolo aeroplano puntava sempre più in alto.

«Divertente, no?» gridò il Comandante facendo alzare l’aereo sempre di più. Giullarino cominciò a sentirsi un po’ strano.


Volare era un’esperienza completamente nuova per lui… ed era terrorizzato. Volavano a una velocità allarmante… sopra alle cose, intorno alle cose, a volte dentro le cose. Ma nessuna traccia del Castello. «Non ci potremmo fe-fermare un mo-mo-mentino?» si lamentò. «Mi-mi sento male.»

Ma il Comandante Piendivento non lo sentiva. Invece di rallentare, andava sempre più veloce, e prima che Giullarino potesse ancora aprire bocca, schizzarono fuori da una finestra aperta…